PediaExpress Dr. Sandro Paoletti Pediatra
Ossiuriasi nei bambini

Ossiuriasi nei bambini

Ossiuriasi: che cos’è e come si manifesta

L’ossiuriasi è un’infestazione intestinale provocata da piccoli parassiti chiamati ossiuri (Enterobius vermicularis), noti anche come “vermi dei bambini” perché colpiscono più spesso i più piccoli rispetto agli adulti. Questi vermi hanno forma sottile, colore bianco avorio e dimensioni ridotte: circa un centimetro per le femmine e mezzo centimetro per i maschi. Il contagio avviene attraverso l’ingestione delle uova, resistenti nell’ambiente per oltre due settimane. La trasmissione segue il cosiddetto ciclo oro-fecale: le uova si depositano su oggetti, indumenti, lenzuola o superfici, e possono essere introdotte accidentalmente in bocca, soprattutto quando i bambini si portano le mani alla bocca dopo essersi grattati nella zona anale. Una volta ingerite, le uova si schiudono nell’intestino tenue e le larve migrano verso il colon, dove completano la maturazione in 2-6 settimane. Dopo la fecondazione, il maschio muore, mentre la femmina sopravvive più a lungo, fino a tre mesi, nutrendosi del contenuto intestinale. Quando le uova sono pronte, la femmina si sposta verso l’ano, soprattutto di notte, e le depone sulla pelle circostante, provocando il sintomo principale: il prurito.

Sintomi più comuni

Molti casi sono asintomatici, ma nei bambini con una carica parassitaria elevata si presentano disturbi tipici. Il prurito anale è il segnale più frequente, spesso associato a irritazione e dolore addominale. Il grattamento può peggiorare l’irritazione cutanea e favorire nuove infezioni. Alcuni bambini manifestano anche insonnia, nervosismo, bruxismo (digrignamento dei denti) o, più raramente, crisi convulsive legate ai risvegli notturni. Nelle bambine, in casi eccezionali, i vermi possono migrare verso la vagina provocando vaginite.

Vie di trasmissione

L’osservazione diretta dei parassiti nelle feci o nella zona anale può confermare il sospetto. Tuttavia, le uova non sono visibili a occhio nudo. Per questo si utilizza spesso lo “scotch test”: un nastro adesivo applicato al mattino attorno all’ano raccoglie le uova che poi vengono esaminate al microscopio. Il test va ripetuto per più giorni per aumentarne l’affidabilità.

Trattamento

La cura consiste nella somministrazione di farmaci specifici, come mebendazolo, albendazolo o pirantel pamoato, che eliminano i vermi adulti. Poiché le uova resistono al trattamento, è necessario ripetere la terapia dopo 2-3 settimane. Tutti i membri della famiglia devono essere trattati per evitare reinfezioni.

Prevenzione

La misura più importante è mantenere una buona igiene personale: lavarsi le mani con regolarità, mantenere le unghie corte e pulite, evitare di portare le mani alla bocca e non condividere asciugamani o biancheria. In caso di infestazione, è necessario cambiare ogni giorno biancheria e lenzuola, lavare i tessuti ad alte temperature e arieggiare bene gli ambienti, poiché le uova sono sensibili alla luce solare. Una dieta povera di zuccheri sembra inoltre rendere l’organismo meno favorevole alla sopravvivenza dei parassiti.

Possibili complicanze

In generale, l’ossiuriasi è una malattia fastidiosa ma non grave. Solo raramente i vermi possono migrare verso l’appendice o gli organi genitali femminili, dando origine a problemi più seri.

Le informazioni pubblicate nella scheda non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del pediatra.